14 anni a difesa di una porta. Tommaso Nucci non nasconde la commozione quando, dopo l’ufficialità del suo passaggio al Montespertoli, si concede sui nostri canali per salutare il Firenze Ovest. “Il groppino in gola”, dice, a ripensare a tutti quei momenti vissuti con i colori rossoblu addosso.
Tommaso, partiamo dalla fine.
Lasciare il Firenze Ovest dopo 14 anni non è stata una scelta facile. Già da un paio di stagioni pensavo di chiudere la carriera sul campo di Brozzi, poi è arrivata un’opportunità quasi inaspettata e almeno per un altro anno continuo a giocare. Voglio però lasciare la società con il sorriso e non con il rammarico. Perché così tanti anni sono un ricordo indelebile di una vita calcistica.
Tanti anni al Firenze Ovest, tante partite giocate. Ce n’è una in particolare che vuoi ricordare?
Come hai detto, in tantissime partite ricordarne una non è facile. Perché in tanti anni in società abbiamo passato momenti belli e meno belli, e la squadra e tutti quelli che ci girano intorno diventano una famiglia. Forse una partita da ricordare è quella a Campi Bisenzio. Dove si perdeva due a zero e abbiamo vinto tre a due, dove ci son stati tanti interventi importanti. Ma appunto da ricordare sono le persone, che ti fanno sentire parte di una famiglia. Una famiglia che ride, che scherza, che borbotta, che s’arrabbia, che gioca a carte e parla di calcio.
Persone che ti hanno visto arrivare da ragazzo e andar via da… sposato…
Esatto! Penso a Giulio Branca, Giancarlo Masi, Simone Corti, Berto Bertini, con cui l’abbraccio dopo ogni partita era ormai diventato un rituale. Andrea Nerini, che oltre massaggiatore della squadra è un vero amico, così come il suo babbo che ho conosciuto. Dai più “anziani” come il Ciappi, fino ai nuovi direttori, come Viviano o Tanfani, con cui anche se abbiamo vissuto poco calcisticamente si sono sempre comportati benissimo con me. Paolo Pazzi, che mi ha avuto a Scandicci e ci siamo ritrovati al Firenze Ovest. Senza dimenticare Piero Colzi, che per me non è stato solo un presidente, ma una persona con cui ci lega un’amicizia immensa, uno di famiglia, davvero.
Negli ultimi anni la società ha tanti giovani promettenti. C’è qualcuno che pensi possa ripercorrere le tue gesta in rossoblu?
Ho già espresso una mia idea in questi mesi e l’ho ribadita in questi giorni. Se si allena con la testa giusta, gli viene data fiducia dai compagni e dalla società, un giovane è Francesco Carnevali. Va aiutato nei momenti difficili o magari in qualche errore che ci potrà essere, ma secondo me lui può essere il Nucci di domani.
Tommaso, è il momento dei saluti.
Auguro al Firenze Ovest di arrivare sempre più alto, di crescere e di pensare sempre in avanti e di non abbattersi se per caso ci saranno dei momenti difficili. Spero che un giorno possa tornare a far parte di questa famiglia e di questa società. Forza Ovest!