Paolo Pazzi siede da diversi anni sulla scrivania della Direzione Generale della società Firenze Ovest. Ma una situazione come quella di quest’anno difficilmente potrà ricapitare. Allora perché fare domande banali per avere le solite risposte? Paolo Pazzi, che banale non è mai stato, ha deciso di raccontare una storia. Che parte da lontano. Senza freni, senza filtri.
Direttore, da dove iniziamo?
Partiamo dall’inizio. Perché non tutti hanno chiaro cosa è successo. Una cosa è leggere sul giornale sette punti di penalizzazione. Un’altra è quello che ci hanno fatto.
Dal 3 di luglio al 20 di luglio sapevamo di essere in Prima Categoria. Quindi, abbiamo lavorato per costruire una squadra adeguata. Molti giocatori sono andati via sapendo che non avremmo disputato la Promozione. Altri sono rimasti, come Nucci, Barbarino, Verdi.
Poi, il 31 luglio alle ore 17.00 ci viene comunicato che siamo di nuovo in Promozione e con sette punti di penalizzazione. E’ il primo d’agosto, dunque, e c’è una squadra costruita in un modo che deve giocare in un altro campionato. Ti fanno male due volte, anche perché tra un campionato e un altro cambiano soprattutto le quote che devono giocare.
Appunto, le quote. Il Firenze Ovest ha una squadra giovane.
Questa squadra ha ben dieci quote. Dieci! E molti giovani, grazie al mister Milanesi hanno avuto una maturazione importante, come Amin. I giovani hanno avuto un apporto notevole. E sono da ringraziare tutti, anche quelli che magari hanno giocato un po’ meno. I Taruffi, i Bertocci, i Cicatiello, i Tanini. Non hanno mai perso un allenamento rendendosi sempre a disposizione. Anche Mbaye ha compreso la categoria da poco, essendo un 2001, ma domenica ha fatto una bella partita, recuperando tantissimi palloni.
La stagione va avanti, tra difficoltà e infortuni.
Tanti infortuni, troppi. Verdi quasi un girone, Libasse lo stesso. Barbarino tante partite fuori, Bonciani due mesi e mezzo, Bambi quattro mesi. Nonostante questo abbiamo affrontato il campionato a testa alta. Andando a vincere con tutte quelle squadre che in quel momento erano prime in classifica. Finendo poi come la miglior difesa del torneo. Per non parlare delle direzioni arbitrali.
Prego.
L’unico arbitro che ha preso iniziativa è stato quello di Laterina. Che ha fatto ribattere un rigore, finito sul palo a Nencioli, perché il vento al momento del tiro gli ha spostato il pallone, dove tra l’altro ne avevamo sbagliato un altro con Bourezza. E con Bourezza abbiamo avuto fortuna ad incontrarlo, dopo che era tornato dall’America per lavoro. Ha dato gol e punti alla squadra. In un dicembre/gennaio dove abbiamo dovuto fare diverse operazioni anche per mantenere un certo equilibrio finanziario. La svolta del nostro campionato credo sia stata a Mazzola.
Arriviamo dunque a domenica scorsa.
E’ stata una domenica particolare. In settimana ci eravamo riuniti dandoci un unico obiettivo. Quello di andare a Soci per vincere. E così è stato.
Ero in panchina. Marzio Giani mi comunica che il Traiana vince 2 a 0 dopo pochi minuti. Gli rispondo: Ancora 0 a 0? Ve lo dicevo che non era facile!
Per noi questa salvezza è come aver vinto un campionato. E la festa sul pullman è del tutto meritata. Per come si è lavorato, per l’ambiente sano di questo gruppo, per l’educazione che ha avuto durante tutta la stagione.
C’è qualcuno che si sente di ringraziare, alla fine di questo viaggio?
Sicuramente la società. Nonostante in certi momenti della stagione mi sia ritrovato da solo a gestire certe situazioni (perché capisco che alcuni abbiano preso quello che è successo sul piano personale, più che sportivo), la società ha mantenuto ogni promessa fatta. Perché è diverso affrontare una stagione di questo tipo con la testa libera, dove altre società hanno si e no pagato un mese ai propri giocatori e al proprio staff. E nonostante gli infortuni, l’ansia del risultato e tutti i vari problemi, siamo andati incontro anche alle richieste degli Juniores, che si stanno giocando un campionato.
Da ringraziare c’è anche chi ci è stato vicino da sempre. Come Branca, Masi, Giani, Corti e Banchi.