Ho imparato a sognare

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E’ passato qualche giorno. Fatto di ricordi, scatti, commenti, articoli di varie testate on line o cartacee. Che hanno raccontato in modo diverso l’unica realtà. Quella che abbiamo cercato durante una stagione infinita, fatte di rincorse, rimonte, sorpassi, inciampi e un’ultima partita tutta da vivere.

In fondo, il commento più giusto è quello di Alessandro Tani, sotto l’articolo di Campionando il giorno dopo la sfida: “Ringraziamo il Malmantile per averci dato la possibilità di vivere una giornata come quella di ieri”. Perché senza quel pareggio lì, in quel modo lì, sarebbe stato tutto diverso.

A cominciare dalla vetrina.

Il Bozzi è gremito e fa impallidire il pubblico di Fiorentina-Milan primavera giocata poco prima.

Una marea di cuori pulsanti, di facce tese, di strette di mano e pacche sulle spalle rivedendo vecchi amici.

Inizia la partita e lo spettacolo è più sugli spalti che in campo. Dove si nasconde la paura e la tensione in campo rispondendo colpo su colpo a cori, fumogeni e incitamenti di ogni tipo.

Così scivola via un primo tempo dove Carnevali non riesce ad inquadrare la porta e Lensi, sul finire, salva d’istinto la propria porta.

Ci vuol poco però ad accendere la ripresa.

Calcio d’angolo battuto corto, la palla passa dentro tutta l’area, Ghiandelli sulla linea infila in rete. Grigioneri avanti, ma le proteste rossoblu non si placano per un fallo di mano che ha portato proprio al gol.

Lo schiaffo dell’ennesima ingiustizia sveglia il Firenze Ovest e sale in cattedra Gianchecchi, che tira fuori dal cilindro un gol capolavoro. Doppia veronica per mettere a sedere un paio di avversari, botta di sinistro sotto la traversa e parità ristabilita.

I rossoblu continuano a spingere, e poco importa se volano le imprecazioni quando Fathou sbaglia una rete da pochi passi. Lo stesso numero undici serve Carnevali in area che sposta il pallone per tirare e viene falciato da Gori.

Calcio di rigore. Netto, indiscutibile, incontestabile.

Capitan Arrighi arriva dalle retrovie, sicuro e deciso. Prende il pallone, pronto a battere.

C’è un silenzio surreale al Bozzi. Qualcuno decide anche di non guardare.

Palla da una parte, portiere dall’altra e la rimonta, l’ennesima di questa incredibile stagione, è completata.

Negli ultimi quindici minuti non succede niente di particolare, ma la tensione sugli spalti è sempre presente e il fischio finale sa tanto di liberazione.

“Abbiamo un sogno nel cuore, Ovest torna campione”. Fumogeni e cori esplodono ancora più forte, la festa può iniziare.

Che racchiude foto e immagini che non durano solo una stagione, ma le tantissime vissute con il rossoblu addosso di un gruppo di ragazzi che è cresciuto insieme. Che ha saputo soffrire, negli anni, ha saputo lottare, ha capito gli errori commessi e finalmente è riuscito a trionfare.

Il Firenze Ovest riprende il Campionato Regionale, in campo succede di tutto, tra maglie che volano come il mister Labardi, le foto di rito e abbracci per tutti.

Il Bozzi fatica a svuotarsi ed è già sera, ed è già pioggia, ed è già domani che si torna a casa.

Con un sogno nel cuore avverato. Cuore rossoblu, oggi come ieri, come domani.

“E’ che ormai che ho imparato a sognare non smetterò”.

 

Si ringrazia Marco Benassai, Antonio Badalucco (Calciopiù) e Fabio Vanzi (Campionando) per le foto.

#GOWEST

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